Papa Francesco: le decisioni di questo decennio avranno impatto per migliaia di anni

In occasione della Giornata mondiale dell’ambiente Papa Francesco richiama alle nostre responsabilità sull’emergenza climatica che colpisce soprattutto i più poveri: “è una questione di giustizia prima che di solidarietà”.
In questa Giornata mondiale dell’Ambiente 2023, istituita dalle Nazioni Unite 50 anni fa, “Elimina l’inquinamento della plastica”. è lo slogan: tre le parole d’ordine: riciclo, riuso e riduzione. Il messaggio è chiaro: il mondo sta morendo soffocato dalla plastica e bisogna agire subito.
Ogni anno l’umanità produce circa 430 milioni di tonnellate di plastica, metà delle quali progettate per essere utilizzate una sola volta. Di questi, meno del 10% viene riciclato, ricorda l’Onu, aggiungendo che si stima che ogni anno 19-23 milioni di tonnellate finiscano nei laghi, nei fiumi e nei mari, quasi quanto il peso di 2.200 torri Eiffel tutte insieme.
Se non si agisce presto la produzione annua di plastica potrebbe triplicare entro il 2060.
La plastica è ovunque: nel suolo, nei mari, nei fiumi, nei laghi, nell’aria, nel cibo. Se da un lato porta benefici all’umanità, dall’altro, il suo impatto su ogni essere vivente e habitat è sempre più devastante. Ogni persona sembra consumi più di 50.000 particelle di plastica all’anno (molte di più se si considera l’inalazione) e i danni per specie e salute umana sono (quasi) irreversibili. L’inquinamento da plastica in Natura – spiega il Wwf – ha superato il “limite planetario”, oltre il quale non c’è più la sicurezza che gli ecosistemi garantiscano condizioni favorevoli alla vita.
Ogni anno l’umanità produce circa 430 milioni di tonnellate di plastica, metà delle quali progettate per essere utilizzate una sola volta. Di questi, meno del 10% viene riciclato, ricorda l’Onu, aggiungendo che si stima che ogni anno 19-23 milioni di tonnellate finiscano nei laghi, nei fiumi e nei mari, quasi quanto il peso di 2.200 torri Eiffel tutte insieme. Se non si agisce presto la produzione annua di plastica potrebbe triplicare entro il 2060.
La produzione di plastica è responsabile di circa il 3,7% delle emissioni globali di gas serra e si prevede che questa percentuale possa aumentare fino al 4,5% entro il 2060, se le tendenze attuali continueranno senza controllo.
Un inquinamento che potrebbe essere ridotto dell’80% entro il 2040 se i Paesi e le aziende effettuassero profondi cambiamenti politici e di mercato utilizzando le tecnologie esistenti, ha rilevato l’Unep nell’ultimo rapporto dal titolo “Chiudere il rubinetto: come il mondo può mettere fine all’inquinamento da plastica e creare un’economia circolare”, pubblicato prima del secondo round di negoziati a Parigi (dal 29 maggio al 2 giugno) su un accordo globale per sconfiggere l’inquinamento da plastica.
Il rapporto indica soluzioni basate sulle 3 R: riuso (consentirebbe di avere un taglio del 30% dell’inquinamento nei prossimi 17 anni); riciclo (per un’ulteriore 20% in meno e fino al 50% eliminando i sussidi ai combustibili fossili e rafforzando le linee guida per migliorare la riciclabilità) e riorientando la produzione (il 17% in meno usando materiali alternativi).
di Redazione
5 giugno 2023
Lo stato dell’arte