FAO – Proteggere la biodiversità coltivando specie antiche di fagioli sul balcone

Grazie al programma Increase e alla FAO ognuno, e non solo gli agricoltori, può contribuire a preservare la biodiversità agricola: basta registrarsi fino al 29 febbraio 2024 nell’app del progetto per ricevere a casa semi antichi di fagioli da coltivare in campo o in balconi e terrazze

Obiettivo della FAO, che è uno dei partner del progetto europeo Increase curato dall’Università delle Marche, è creare una rete verde basata sulla “Scienza dei Cittadini” di 27 Paesi nel mondo a cui spedire cinque varietà di fagioli diversi (cultivar antiche e di differenti parti del mondo) per seminarle in vaso, in campo, nell’orto o sul balcone e poi condividere tramite app con gli scienziati del progetto informazioni sulle colture, sulla loro evoluzione, sulla risposta ai diversi climi e suoli, insomma informazioni su come cresce e si comporta la piantina. Si tratta di una rete aperta a tutti coloro che vogliono dedicare una piccola ma significativa parte del proprio tempo alla coltivazione nello spazio grande o piccolo che hanno a disposizione e, per i più appassionati, diventare anche “Cittadini-scienziati”.

Il pianeta sta attraversando due gravi crisi, quella climatica e quella dei danni alla Natura e alla Biodiversità. Due crisi strettamente interconnesse, tanto che la maggioranza degli esperti sostiene che è necessario trattarle come un’unica emergenza sanitaria globale, nel cui ambito si inserisce la drastica riduzione dell’agro-biodiversità legata alla perdita della complessità degli agroecosistemi e del paesaggio agrario e alla riduzione delle specie e delle varietà coltivate. Un passo fondamentale quindi, secondo il Prof. Roberto Papa, (Genetica Agraria dell’Università Politecnica di Ancona) è aumentare la diversità e la complessità degli agroecosistemi, valorizzando e promuovendo l’adozione di buone pratiche agronomiche come, ad esempio, ma non solo, la rotazione e la consociazione.

Le leguminose alimentari hanno un ruolo cruciale in quanto, grazie alla simbiosi con dei batteri del terreno come il “rizobio”, possono fissare l’azoto atmosferico, migliorano la fertilità dei terreni limitando l’uso dei concimi di sintesi che vengono prodotti con un costo energetico notevole. In altre parole, possono sostituire il concime chimico perché insediandosi nei noduli radicali della pianta, il rizobio permette la formazione di questo nuovo organo in grado di trasformare l’azoto atmosferico in nutrienti per la pianta (studio pubblicato dalla rivista New Phytologist, che è stato condotto da un gruppo di ricercatori dell’Istituto di bioscienze e biorisorse dell’Istituto di bioscienze e biorisorse del CNR di Napoli).

Concentrandosi su ceci, fagioli, lenticchie e lupini, il programma INCREASE intende implementare un nuovo approccio per conservare, gestire e caratterizzare le risorse genetiche. Queste specie hanno un potenziale inestimabile per la produzione alimentare sostenibile; sono inoltre tutte strettamente legate alla tradizione e alle esigenze alimentari europee e offrono quindi prospettive molto promettenti per l’agricoltura dell’UE.

L’assunzione nella dieta di proteine ​​vegetali è in aumento, infatti, in molte regioni dell’UE e il mercato delle alternative a carne e latticini sta subendo tassi di crescita annuali rispettivamente del 14% e dell’11%. Per far fronte alla crescente domanda di prodotti e soddisfare le richieste dei cittadini di alimenti sani e rispettosi dell’ambiente, sono necessarie nuove varietà e le esistenti risorse genetiche agrarie devono essere adeguatamente sfruttate. La caratterizzazione e conservazione delle risorse genetiche dei legumi alimentari e il loro sfruttamento mediante preselezione costituiscono il cuore dello sviluppo di un’agricoltura più sostenibile e di prodotti alimentari più sani.

Il progetto INCREASE è guidato dai principi della Commissione Europea di “Scienza aperta, innovazioni aperte e apertura al mondo” e sfrutta le tecnologie digitali per rendere la scienza e l’innovazione più collaborative e globali. Proprio a questo fine, i ricercatori stanno testando un approccio decentralizzato alla conservazione delle risorse genetiche istituendo un esperimento di Citizen Science. L’obiettivo è diffondere la conoscenza sulla biodiversità dei legumi e coinvolgere i cittadini nelle attività di valutazione e conservazione, nonché nella condivisione e scambio di semi tramite l’applicazione mobile INCREASE Citizen Science, appositamente sviluppata e progettata per questo e che è perciò fondamentale per il successo dell’esperimento.

L’app può essere usata per registrarsi e partecipare all’esperimento; inviare informazioni sulle piante di fagioli che si stanno coltivando; registrare dati, ad es. data di fioritura, dimensione del seme, ecc.; scattare foto per: documentare le caratteristiche delle piante come i colori e le forme di fiori, semi e baccelli, la forma delle foglie e il comportamento di crescita delle piante; mostrare i piatti che sono preparati con il proprio raccolto; presentare i fagioli preferiti; accedere alle informazioni sull’origine europea dei fagioli che si coltivano in base alle coordinate geografiche e ad altre informazioni (per esempio come l’altitudine) associate ai siti di raccolta originali; scoprire, sulla base dei dati del DNA, da quale luogo in America le piante sono molto probabilmente state introdotte in Europa; ricercare una varietà con una o più caratteristiche specifiche da altri cittadini dell’UE che possono fornire i fagioli.

Insomma è un invito davvero stimolante ad unirci tutti insieme per aumentare la biodiversità agricola e per un futuro migliore.

M. A. Melissari

26 dicembre 2023

Scelte sostenibili

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