51 Case dell’acqua installate sul territorio urbano: un progetto tecnologico che, offrendo acqua potabile pubblica alla spina, acqua buona, liscia, frizzante e fredda, elimina produzione e trasporto di bottiglie di plastica. Ultima e recente installazione nel quartiere Testaccio

Inaugurate a Roma, ormai dieci anni fa, le Case dell’acqua gestite da Acea Ato 2 coniugano sostenibilità e innovazione e rappresentano l’evoluzione moderna e hi-tech dei noti nasoni *.
Sul territorio sono attive 51 Case dell’acqua, tra cui le 7 già installate per il Giubileo. Oltre a quella di piazza Santa Maria Liberatrice appena installata, sono state già realizzate le nuove case di Largo Piero Tacchi Venturi; Piazza Giacchino Belli; Piazza di Porta san Giovanni; Piazza Santa Croce in Gerusalemme; Viale San Paolo e Piazzale del Verano. Entro settembre verranno installate altre due case dell’acqua: stazione Tiburtina e stazione Termini. Le ultime tre case dell’acqua previste per il Giubileo (per arrivare ad un totale di 12) saranno attivate nel 2024 e saranno situate a Castel Sant’Angelo, Piazza Risorgimento e Piazza di Santa Maria Maggiore.
Ogni nuova Casa è un bene per la città: si evitano gli sprechi e si offre acqua gratuita a tutti. “Nel 2023 grazie alle Case abbiamo distribuito gratuitamente più di 47 milioni di litri d’acqua, naturale e frizzante. Le case dell’acqua sono anche munite di prese di alimentazione elettrica USB per la ricarica di dispositivi, quali cellulari o tablet. Il progetto oltre a invitare ad un uso responsabile della risorsa idrica incentiva anche l’utilizzo dei contenitori refill a testimonianza concreta e quotidiana di quella strategia della sostenibilità che il gruppo ACEA ha adottato in tutti i territori in cui è presente come gestore del servizio idrico”, ha dichiarato Marco Salis, Direttore Generale ACEA ATO2 SPA.
* 150 anni di fontanelle: i nasoni di Roma
Il 2024 è la ricorrenza del 150º anniversario dei nasoni di Roma, simboli intramontabili della città che si stagliano nel tempo come pilastri della sua identità.
Ancora oggi, se pur affiancati dalle più digitali e sostenibili Case dell’acqua, gli antichi nasoni sono molto più che semplici fontanelle dell’acqua: sono simboli indiscussi della Città Eterna, testimoni silenziosi del suo passato glorioso e della sua cultura vibrante. Incarnano l’anima romana, trasmettendo un senso di comunità e ospitalità.

La storia dei nasoni risale al XIX secolo, quando il sindaco di Roma, Luigi Pianciani, prese una decisione rivoluzionaria: fornire un sistema di distribuzione dell’acqua pubblica per favorire l’igiene e garantire la salute dei cittadini.
La soluzione venne individuata nell’adozione di delle fontanelle dell’acqua da posizionare lungo le strade e le piazze di Roma, e così, nel 1874, vennero installati i primi nasoni in ghisa, imponenti e robusti, simboli tangibili dell’impegno per il benessere comune. Col passare degli anni, l’ottone ha sostituito la ghisa, portando con sé una modernità funzionale al nasone, ma senza snaturare l’iconica struttura delle antiche fontanelle di Roma.
Redazione
20 agosto 2024
Scelte sostenibili – Innovazione