Buone pratiche green per una nuova mobilità urbana più sostenibile

La pandemia da coronavirus continua a sconvolgere abitudini e modi di vivere anche nella Fase 2 e successive. Questo periodo così difficile può essere un’occasione per ripensare i nostri stili di vita, per provare a capire meglio le sfide del nostro tempo e modificare, finchè siamo in tempo, alcuni comportamenti, seguendo le riflessioni di Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.

Per ridurre la mobilità non necessaria
• Quando eravamo a casa, abbiamo potuto comprendere meglio quanto del nostro tempo fosse dedicato a muoverci per varie attività: il numero di questi spostamenti e la distanza di queste varie attività raramente sono state valutate per cercare di ridurle. Non è il caso di verificarle?
• Basandoci sull’esperienza concreta delle scorse settimane, è possibile sviluppare un uso regolare dello smart working anche in futuro, come modalità complementare a quella tradizionale. Ad esempio anche un giorno a settimana di smartworking nelle imprese e nelle amministrazioni può portare significativi vantaggi ambientali, ed è una pratica normalmente apprezzata sia dai dipendenti che dai datori di lavoro;
• Incrementare e migliorare l’esperienza delle “Webconference”: in alcuni casi un numero molto alto di persone possono partecipare agevolmente a questi incontri senza spostarsi e creare congestione, inquinamento e incidentalità;
• Abbiamo dovuto fare la spesa vicino a casa, in genere andandoci a piedi o con le biciclette. Sostenere la rete di negozi di vicinato consente di poter acquistare presso questi negozi facendo brevi spostamenti. Un contenuto sovrapprezzo nel costo delle merci, potrebbe essere compensato da una riduzione delle nostre spese di mobilità, dal guadagno di tempo e dalla possibilità di fare moto;
• Il commercio on-line può sviluppare un aumento del numero di veicoli e della congestione in città, soprattutto per la ricorsa a consegnare singole ordinazioni “in real time”. Anche in questo caso è preferibile ricorrere alla rete di commercio nel vicinato, ove possibile, e ridurre la mole di singoli ordini on line.

Per modalità di trasporto più sostenibili
• Restando a casa, dalle finestre o dalle TV o andando a far la spesa abbiamo visto la nostra città senza il traffico congestionato dalle auto. Possiamo seriamente pensare a come in futuro, senza coronavirus, possiamo spostarci con modalità più sostenibili riducendo la congestione, il rumore e l’inquinamento?
• In Italia ci sono in media quasi due auto a famiglia e il costo effettivo di ogni auto per le famiglie è mediamente di 5000 Euro all’anno. Non sarebbe conveniente e opportuno ridurre il numero delle auto? Risparmieremmo soldi, ridurremmo le emissioni inquinanti e libereremmo lo spazio che occupano;
• Privilegiamo ogni volta che possiamo i servizi di mobilità condivisa, quelli “tradizionali” come il treno, l’autobus, il taxi e quelli “innovativi” come tutte le attuali soluzioni di sharing mobility (bike sharing, car sharing, scooter sharing, car pooling, etc.). Potremo muoverci sempre con il mezzo più adatto al singolo spostamento, guidando o facendoci trasportare ma comunque liberi dai vincoli e dai costi di possedere un mezzo;
• Nelle città la gran parte degli spostamenti è per brevi distanze che potrebbero essere facilmente essere effettuati a piedi, o in bicicletta, anche con pedalata assistita. Ci abbiamo pensato?

Veicoli più green
• Al momento di sostituire l’auto scegliamola in modo che consumi e emissioni, sia di CO2 che di altri inquinanti atmosferici, siano la stella polare della nostra scelta. Più un’auto è pesante più i suoi consumi aumentano. Maggiore peso significa maggiore potenza per muovere il veicolo e, in caso di auto elettriche o ibride plug-in, maggiore capacità della batteria, maggiore costo e minore autonomia;
• Quando scegliamo un veicolo pensiamo al costo economico nell’intero ciclo di vita, tenendo conto che in caso di veicoli elettrici, possiamo usufruire di incentivi statali (in alcuni casi anche regionali) più alti se decidiamo di rottamare un veicolo vecchio e inquinante. Non è detto che un veicolo che ci costa di più al momento dell’acquisto, proprio per i suoi consumi ridotti, non sia conveniente nell’arco del tempo;
• Gli scooter elettrici, spesso prodotti in Italia, offrono ottime performance in termini di autonomia e modalità di ricarica (che in molti casi può essere effettuata a casa, come quella degli smartphone) ed un costo molto ragionevole. Pensiamoci quando dobbiamo acquistare un nuovo scooter;
• Se riteniamo che la minore autonomia, l’impossibilità di avere un punto di ricarica domestico o il costo ancora troppo elevato siano condizioni che ci impediscono di acquistare un’auto elettrica, scegliamo automobili ibride (già molto disponibili sul mercato) o alimentazioni con combustibili liquidi, come GPL e metano, che offrono un buon compromesso tra emissioni di gas serra ed emissioni inquinanti come il particolato e gli ossidi di azoto.

M. A. Melissari

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