
Ministero dell’Ambiente e Corepla hanno siglato un protocollo per un progetto sperimentale, della durara di 24 mesi, volto alla raccolta e recupero dei rifiuti galleggianti nei pressi delle foci dei principali fiumi italiani e nelle aree marine protette.
La raccolta dei rifiuti galleggianti sarà svolta dalla flotta antinquinamento del Ministero nell’ambito del servizio di prevenzione e lotta all’inquinamento marino. Il progetto coinvolgerà a rotazione quindici porti, cinque per volta, dove i mezzi della flotta conferiranno i rifiuti raccolti in mare a Corepla, che si farà carico dei costi di gestione e trattamento fino a un quantitativo massimo di 36 tonnellate.
I dati raccolti nell’ambito del progetto forniranno al ministero elementi utili per misurare i quantitativi di rifiuti in mare e sviluppare iniziative per un approccio integrato ai fini della tracciabilità delle sorgenti marine e terrestri dei rifiuti.
“Questo progetto sperimentale con il Corepla – ha detto il Ministro Costa – è un’azione concreta che integra le iniziative già intraprese dal Ministero dell’Ambiente, come la legge ‘Salvamare’, per ripulire il mare dalla plastica e salvaguardarlo”.
La crescente consapevolezza del fenomeno ha comportato una risposta sempre più estesa a livello internazionale. Sono infatti 395 le iniziative pianificate, alcune in corso, altre completate nei primi mesi di quest’anno: vanno dalla pulizia delle spiagge al miglioramento delle capacità di gestione dei rifiuti, da progetti di ricerca internazionali a campagne di sensibilizzazione e informazione. E’ quanto si legge nel quinto report sulle attività del Global Plastics Alliance (GPA), organizzazione costituita nove anni fa dalle associazioni dell’industria delle materie plastiche di tutto il mondo, che conferma di aver quadruplicato, rispetto al 2011, le iniziative a contrasto del marine litter di rifiuti plastici.
di Redazione
7 settembre 2020