
Questa è la storia di Elena e Roberta, “aspiranti contadine” come amano definirsi, perché “l’attività del contadino è un’attività che non si inventa. E’ estremamente delicata, basata sul rispetto, sulla cura, sull’attenzione e sull’umiltà. Noi tutti non siamo abituati a questo tipo di atteggiamento, per questo siamo aspiranti contadine!”. Che, aggiungerei, portano avanti una serie di iniziative di successo.
Elena Rosa Carone Fabiani, che lavorava nel settore manageriale a Roma, decide di lasciarla nel 1986 per trovare un luogo di residenza più adeguato ad un crescente bisogno, maturato in un processo evolutivo, di ritorno ad una dimensione umana in armonia con la natura. Un bisogno di ritorno al passato: “quando ero bambina facevo l’orto con mio zio ed è stato con mia nonna che ho imparato le prime nozioni sulle erbe spontanee e sui loro vari utilizzi”. “Dopo aver lasciato la città, ho preso una casa in affitto a Bracciano per vedere se era la soluzione ideale per me. Poi dopo due anni appena sono riuscita a comprare un terreno, ho cominciato a produrre olio. Nel frattempo in questi anni ho insegnato nelle scuole elementari. Alla base di tutte le cose che ho fatto c’è sempre stato l’amore per la cura, la passione per far crescere qualcosa di importante”, racconta Elena.
Ora da un po’ di anni a questa parte si dedica esclusivamente all’attività agricola ed ha unito le forze con Roberta Rossini, che ha iniziato il suo percorso nella sua azienda agricola nel 2010 a Bracciano, perché “prima mi sono occupata di altro: ho lavorato per tanti anni in una casa editrice e poi come educatrice in una casa famiglia. Anche io ho un trascorso familiare nella quale si faceva l’orto e si coltivava ciò che si mangiava e ho sempre sognato di poter tornare alle mie origini. Quando mi sono spostata in città per studio, ai tempi dell’università, sentivo fortemente la mancanza del contatto profondo con la natura.” Oggi Roberta ed Elena mantengono le due rispettive aziende agricole ma condividono progetti e iniziative: coltivano la passione per la salvaguardia di semi antichi e erbe spontanee, organizzano mercati in comune, hanno fondato nel 2014 l’Associazione SemiLune per divulgare i principi di attenzione e rispetto per la terra e la coltivazione e di valorizzazione della biodiversità.
“Noi pratichiamo un’agricoltura completamente naturale” spiega Elena “senza l’uso di nessun tipo di prodotto chimico. Facciamo crescere le cosiddette “erbacce” tra i nostri ortaggi ma sempre in maniera controllata: questo perché esse rappresentano una ricchezza infinita sia per quanto riguarda la biodiversità ma anche da un punto di vista alimentare, perché si possono mangiare. Nei nostri mercati spesso le vendiamo e consigliamo a chi ci viene a trovare come utilizzarle e cucinarle.” Da qui riprende Roberta: “Lavorare in questo modo ci ha consentito, nonostante la fatica che richiede questo approccio, di conoscere davvero il concetto di prendersi cura e abbiamo così deciso di promuoverlo sempre di più, per cercare di creare una rete tra quanti si occupano di natura, biodiversità, sostenibilità e cibo sano, promuovendo progetti e collaborazioni in tal senso per riscoprire e diffondere un patrimonio naturale e culturale che, attualmente, è a conoscenza solo di pochi appassionati”. Proprio per questo, l’Associazione Semilune propone dei corsi di una o più giornate, con nozioni teoriche e pratiche, per imparare a riconoscere e a utilizzare le erbe spontanee.
L’Associazione è anche la promotrice di un Gruppo di Acquisto Solidale, che coinvolge alcune aziende del territorio attivo dall’aprile 2016, che il giovedì pomeriggio distribuisce i prodotti a chi non può recarsi al banchetto mattutino “Bricchiorto e Ortoggi”, dove ogni martedì e giovedì mattina Elena e Roberta distribuiscono le erbe spontanee e gli ortaggi dei loro terreni. E dove “ogni giorno consigliamo direttamente alle persone come cucinare o utilizzare come tisane le erbe spontanee di ogni tipo, non solo quelle che abbiamo noi al banchetto. È una specie di missione quotidiana la nostra, perché le persone hanno perso il contatto con la natura e aiutarle a ritornare a queste conoscenze può essere un aiuto per ritrovare una forma di benessere. D’altro canto, nel nostro Gruppo di Acquisto le aziende agricole partecipanti sono portate avanti soprattutto da giovani che hanno fatto il loro percorso di studi e poi sono tornati alla terra, riprendendo le attività dei genitori e dei nonni. È un segnale importante questo per noi, vuol dire che anche da qui si può diffondere un bagaglio esperienziale che è antico”. “Nel corso del tempo” – continuano “possiamo affermare che abbiamo incontrato sempre più persone interessate a queste tematiche, ai nostri corsi e incontri sono sempre più numerose. Non abbiamo certo numeri da massa critica, ma sarà interessante vedere quanto e come questa continua curiosità si evolverà nel tempo. Stesso discorso vale per la nostra Associazione, che si è arricchita del contributo di più persone e di competenze per poter lavorare al meglio sugli eventi di divulgazione che organizziamo.”
Uno di questi eventi, che attrae persone da tutta Italia, è il Festival di Erbacce e Dintorni nato quasi per gioco. Roberta: “A me piace molto sperimentare diverse forme e possibilità per poter comunicare ciò che amo a chi desidera apprendere. Anni fa, tramite la mia pagina aziendale su Facebook, ho cominciato a pubblicare foto di erbe spontanee, semi e ortaggi rari e antichi ed altre curiosità legate alla conoscenza della natura. Dopo un po di tempo alcuni conoscenti, mi hanno suggerito di creare un gruppo dedicato. E così, quasi per caso è nato “Erbacce e Dintorni”, gruppo Facebook che oggi conta oltre sessantamila membri e riunisce una comunità di persone appassionate del tema delle erbe e della natura in generale: le persone comunicano tra loro, postano foto di erbe e piante scambiandosi i nomi e le informazioni, raccontano le loro scoperte e le loro passioni. Il termine Dintorni perché il gruppo non è strettamente legato al mondo delle erbe spontanee, ma volto alla conoscenza e al confronto su tutto ciò che la natura ci offre e come possiamo utilizzarlo senza deturparla. Compreso il rispetto per la fauna”. Il successo della pagina, ha spinto l’Associazione SemiLune ad organizzare l’omonimo Festival-Raduno nazionale, giunto quest’anno alla quinta edizione dedicata alle api, a cui Vivere Sostenibile Lazio ha partecipato e che si è svolta felicemente a Cerveteri il 14 e 15 settembre, ricca di eventi, laboratori, tavole rotonde, musica, in una piazza colorata e profumata dai prodotti dei numerosi espositori.
di Marina Melissari – Ottobre 2019