
Avreste mai immaginato di mangiare frutti diversi nati da uno stesso albero?
Il suo creatore si chiama Sam Van Aken, è una rivelazione della botanica mondiale con i suoi “Alberi dei 40 Frutti”, 21 esemplari divenuti famosi in tutto il mondo come connubio perfetto fra arte e scienza botanica che consentono di tramandare il patrimonio genetico di specie, con una storia di circa 200 anni, che altrimenti rischierebbero di finire perdute perché non rispondenti a logiche di commerciabilità.
Durante l’anno l’albero non appare diverso dai tanti alberi di città che siamo abituati a vedere ovunque. Nel periodo di fioritura però avviene la trasformazione: fiori bianchi, rosa, azzurri, viola o rossi nascondono frutti che, normalmente, sarebbero ognuno su un albero differente. Dalle pesche alle prugne, dalle albicocche alle mandorle, ogni frutto viene portato a maturazione insieme agli altri ma in periodi leggermente diversi, seguendo il proprio ciclo di crescita naturale.
Il progetto, unico al mondo, iniziò a prendere piede nel 2008, quando il frutteto urbano della New York State Agricoltural Experiment Station fu in procinto di chiudere. L’eredità genetica degli alberi del frutteto stava per essere perduta, una storia di circa 200 anni che rischiava di esser dimenticata per sempre. Van Aken decise quindi di conservare quei semi in un modo innovativo: racchiudere tutto il patrimonio di 250 diverse specie di frutti in pochi alberi.
Marina Melissari
06/05/2020