La sfida per le imprese in un mercato sempre più green

L’emergenza sanitaria, in questi mesi e in vari modi, ha messo in discussione molte cose, sta cambiando molti punti di riferimento e di valutazione e, quindi, anche comportamenti su ciò che piace, che si sceglie e che vale la pena di fare e di acquistare. L’attenzione all’ambiente e alla salute sta diventando un fattore discriminante per il mercato.
Un mercato che sta cambiando in fretta e si orienta sempre di più verso prodotti e servizi che abbiano carattere di sostenibilità e di rispetto per l’ambiente: i consumatori sono più attenti, informati ed esigenti in merito non solo a cosa acquistano, ma anche alla sua provenienza, all’impatto ambientale che deriva dalla sua produzione piuttosto che dall’erogazione del servizio, alle eventuali ricadute (positive o negative) sulla salute.
Se i clienti cambiano, anche le imprese devono cambiare e presentarsi in una veste rinnovata, aderente alle nuove esigenze della clientela acquisita e potenziale: per esempio, un bel ristorante in una buona posizione, un’atmosfera confortevole, piatti eccellenti, un ottimo chef sono i tradizionali motivi di successo, ma la formula vincente oggi è dotarsi di attrezzature ecocompatibili e offrire una cucina che sappia esprimere anche carattere di sostenibilità ambientale, riguardo alla qualità e provenienza degli ingredienti, alla stagionalità, alla vicinanza degli approvvigionamenti.
Altrettanto si può dire anche per altri esercizi che commercializzano abbigliamento, elettrodomestici, prodotti alimentari o di arredamento. Gli acquisti si fanno ormai non solo in base alla qualità del prodotto o alla firma che porta o al prezzo, ma anche sulla sua specifica sostenibilità.
Dunque, per non perdere presa sul mercato, la sfida più importante: creare o evolvere la propria identità di impresa, in linea con i principi di sviluppo e cura dell’ambiente e del territorio, del benessere e salute dei propri clienti, dell’impegno etico e sociale.
Buona sostenibilità
Riccardo Bucci