
Ottobre, passata la stagione estiva e le vacanze, ci si prepara all’inverno e si ricominciano le consuete attività. E’ sempre un po’ come cominciare l’anno e, per cominciare bene, complice il cambio di stagione, non c’è niente di meglio che fare ordine e magari provare a ridurre ciò che ingombra ed è poco utilizzato a casa e fuori. Si chiama “decluttering” ed è un insieme di modi per ridurre gli sprechi, ma anche uno stile di vita per vivere più liberi e meglio con meno, eliminando tutte le inutili “ridondanze”. Ogni anno nelle nostre case accumuliamo beni e oggetti, la maggior parte dei quali non è proprio essenziale e spesso viene dimenticata in qualche armadio o cassetto, ripostiglio o cantina: vestiti, scarpe, accessori, elettrodomestici, orologi, soprammobili e altro… Avere l’armadio pieno e non avere nulla da mettere. Capita a tutti di accumulare abiti ed accessori che non si indossano più, ma a cui non si riesce a rinunciare. Eppure liberarsi del superfluo è possibile. Si tratta di fare un riordino generale della nostra abitazione in grado di portare felicità e benessere nella nostra vita. Ridurre, eliminare o riordinare ci aiuterà a capire esattamente cosa c’è nelle nostre case, se c’è qualcosa di cui possiamo fare a meno e, soprattutto, se possiamo evitare di comprare nuovamente oggetti che già abbiamo. Un modo utile per controllare le spese e acquisire spazio vitale. Questo aiuta a ridurre anche l’ingombro mentale e ci fa sentire più capaci di controllare la nostra vita e le nostre scelte, mentre il nostro ambiente casalingo sarà anche più sostenibile.
L’Armadio. E’ il primo posto da “bonificare” approfittando dell’inevitabile cambio di stagione che dà anche l’occasione di riguardare, di solito con occhio critico, tutto il nostro abbigliamento. Quante volte capita di trovare un capo che ci si era completamente dimenticati? Allora la domanda da porsi è: quanto indossi davvero tutto ciò che possiedi? Probabilmente ci si ritroverà con una pila di vestiti e scarpe non usati da anni per i motivi più disparati. Se tra questi ci sono dei capi ancora in buone condizioni, è il momento di decidersi a donarli o a metterli in vendita nei mercatini, tradizionali e web (ne pubblicizzano molti), e di acquisire spazio nel guardaroba.
Se i capi sono rovinati o scoloriti, si può provare subito un riutilizzo: tagliarli e trasformarli in stracci e strofinacci per la pulizia della casa o, con un po’di creatività, riciclarli lavorandoli e trasformandoli in altre cose, nuovi oggetti di arredo o di utilità per gli animali da compagnia, come per esempio il rivestimento della cuccia. Coperte o asciugamani non necessari ancora in buone condizioni possono essere donati; quelli più usurati portati a un rifugio per animali o a un canile.
Un suggerimento operativo che aiuta, perché l’armadio è il primo step, il più duro ma anche il più gratificante. Svuotare completamente tutto l’armadio, togliendo ogni cosa. È utile approfittarne magari per una bella pulizia interna. Ora si può procedere alla divisione dei capi, perciò è bene suddividere gli oggetti in gruppi in 5 pile, ciascuna corrispondente a un gruppo: gli abiti da buttare (quelli troppo mal ridotti per pensare di tenerli o di donarli), gli abiti da donare/vendere (che possono servire a qualcun altro ma che non si usano da più di 12 mesi), quelli da tenere (sono quelli che si indossano di solito, che sono alla moda e rispecchiano il proprio stile) e infine quelli da riutilizzare/riciclare (sono abiti che vanno riparati o trasformati in stracci o altri oggetti utili o creativi).
La cucina. E’ la seconda tappa o, per meglio dire, la dispensa delle nostre cucine è il secondo posto della casa a cui prestare attenzione durante una pratica di decluttering. Se c’è del cibo prossimo alla scadenza, si possono cercare online siti di ricette che aiutano a preparare piatti “re-use”. Se, invece, sai che non si riuscirà a consumare quel cibo in tempo, allora si può donarlo a un ente sociale locale. Ma non basta, occorre riflettere un momento sulle abitudini di consumo: se ci si accorge di buttare spesso del cibo, è arrivato il momento di pianificare i pasti in modo più organizzato. Oltre a ridurre lo spreco, si risparmierà settimanalmente sul budget di spesa alimentare.
Ma in cucina non si accumula e spreca solo il cibo: elettrodomestici, utensili e soprammobili sono i protagonisti indiscussi del disordine di cassetti e scaffali. Una cucina efficiente e ordinata è una cucina minimalista: dunque, donare o rivendere quello che non si usa quotidianamente poiché probabilmente non se ne ha davvero bisogno.
Regalare o rivendere riducendo capi d’abbigliamento e accessori di cucina sono già due passi importanti, quindi applicare il decluttering al resto delle stanze della casa sarà di certo più semplice. Si può cominciare con il ridurre la quantità di prodotti per la cura personale che ingombrano il bagno scegliendo saponette e shampoo solidi. In alternativa si possono acquistare saponi “alla spina” o ricaricabili che permettono di utilizzare meno plastica possibile.
Per la pulizia della casa i prodotti multiuso o l’aceto bianco, sono di certo scelte più sostenibili e meno pericolose per i piccoli di casa. Infatti, i detergenti chimici di sintesi inutilizzati sono spesso rifiuti pericolosi e dovrebbero essere portati in una struttura di raccolta per un corretto smaltimento.
La libreria: se negli scaffali ci sono libri che non interessano più basta donarli, rivenderli o portarli ai punti di scambio e prestito che sono nati in questi ultimi anni .
Infine, ultimo ma non ultimo, non dimenticare la cantina e il garage che sono spesso letteralmente pieni di oggetti di valore inutilizzati, biciclette, attrezzi, vasi per piante e attrezzature sportive. C’è tanta roba che può essere rivenduta o riciclata? E allora non resta che liberare spazio e donare, riusare o monetizzare ogni oggetto!
di APS Litorale Nord
10 ottobre 2021
Stop allo spreco