Fare sport sostenibile

Le attività, gli impianti e le manifestazioni sportive hanno un impatto significativo sull’ambiente. Per esempio, l’impronta ecologica della piscina di un impianto pubblico di 50 metri consuma 400 tonnellate di CO2 all’anno. A cosa sono imputabili: riscaldamento (circa il 34%), energia elettrica (28%), spostamenti utenti e staff per raggiungere l’impianto (29%), rifiuti in discarica (5,2%), alimenti e prodotti per la cura del corpo (1,8%), prodotti chimici (1,9 %). Un altro esempio: una partita di Serie A produce 820 tonnellate di CO2.

Impatti ambientali di attività, impianti e manifestazioni sportive – UISP Unione Italiana Sport Per tutti

Questo fa capire quanto è importante promuovere una gestione ecologicamente razionale degli impianti e degli eventi sportivi, che risulti adeguata fra l’altro a gestire gli appalti verdi, le emissioni di gas a effetto serra, l’efficienza energetica, l’eliminazione dei rifiuti e il trattamento delle acque e dei suoli.

Laddove le organizzazioni sportive e gli iniziatori di eventi sportivi adottano obiettivi ambientali atti a rendere ecologicamente sostenibili le rispettive attività, oltre a rendere un favore all’ambiente, migliorano anche la propria credibilità sui problemi ambientali e possono
aspettarsi vantaggi specifici quando si candidano ad ospitare eventi sportivi e vantaggi economici collegati ad un uso più razionale delle risorse naturali. Parlando di giochi olimpici, se correttamente orientati, potrebbero essere usati come uno strumento per una pianificazione urbanistica in grado di migliorare l’aspetto, il funzionamento, la sostenibilità e le caratteristiche di una città, in altre parole la vivibilità dell’ambiente urbano. Dato che durante i Giochi gli occhi del mondo sono rivolti verso la città organizzatrice, questa diviene il palcoscenico ideale sul quale mettere in mostra principi ed esempi di sviluppo sostenibile, diviene insomma una piattaforma per mostrare alcune delle ultime innovazioni in tema di tecnologie verdi.

Un significativo punto di svolta nel «greening» dei Giochi ha avuto luogo nel 1993 quando il Comitato promotore di Sidney 2000 ha presentato le linee guida ambientali per i Giochi Olimpici estivi, rinominati poi «Giochi verdi», prima di vincere il diritto a ospitare i Giochi della XXVII Olimpiade. Questi orientamenti non sono solo serviti come argomento ampiamente spendibile per convincere molti membri del CIO a scegliere Sydney come città organizzatrice, ma hanno anche guidato la gran parte della pianificazione e preparazione dei Giochi e hanno prodotto un lascito ambientale per tutte le future edizioni dei Giochi Olimpici.
In quest’ottica nella maratona di New York City nel 2019 sono stati sostituiti i tradizionali bicchieri monouso con un imballo sferico commestibile a base di alghe marine, per fornire l’acqua agli atleti lungo il percorso. Il Telegraph ha riferito che la maratona ha portato circa 30.000 capsule liquide da offrire agli sportivi in gara. Nella stessa manifestazione la Goodwill NYNJ, una società no profit americana, si è occupata di raccogliere i vari maglioni, pile, giacche, cappotti, piumini, cappelli, sacchi a pelo utilizzati dai corridori e li ha distribuiti nei suoi negozi a dettaglio raccogliendo ben 138.000 euro.

Riccardo Bucci – Direttore Responsabile, Vivere Sostenibile Lazio

16 settembre 2021

Scelte sostenibili

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