Il futuro dell’usato online è multimodale. Il percorso di IKEA

Lo affermiamo da anni in articoli, studi e interviste: il futuro dell’usato online è multimodale. Già nel 2012 il fondatore di TROC, Jean-Pierre Boudier, citato nel Rapporto Nazionale sul Riutilizzo, commentando il forte investimento del network per la realizzazione di vetrine e-commerce affermava che “Internet può essere una prima scelta facilitando le operazioni che precedono l’atto di acquisto vero e proprio”. I clienti prima vedono l’oggetto su Internet, poi si recano nel negozio per toccarlo con mano ed eventualmente lo comprano. In base a questo sistema funzionano le più grandi piattaforme cinesi dell’usato di lusso e anche i più importanti network italiani dell’usato conto terzi. Non è affatto vero, come affermano alcune reportistiche di dubbia impostazione, che l’online è in crescita e che l’offline si contrae. Al contrario, la crescita dell’online è in significativa parte correlata all’utilizzo fattone dagli operatori dell’usato dotati di piattaforme fisiche. Nella realtà del settore la differenza tra online e offline è sfumata e sovrapposta.

Anche IKEA, che da qualche anno si è avventurata nel mondo del riuso sperimentando laboriosi sistemi di “take back”, sembra essersi resa conto che le prospettive più promettenti appartengono all’approccio multimodale. La succursale italiana della multinazionale svedese ha lanciato il nuovo sistema a luglio ma in altri Paesi, come l’Australia, è già vigente dall’autunno del 2021. Nei “circular hub” online di Ikea i clienti selezionano e prenotano i prodotti usati da loro più graditi e poi si recano in negozio per vederli, toccarli e poi acquistarli. Oltre al “pre-loved” (un modo come un altro per definire l’usato) IKEA offre a prezzi d’occasione anche rese di magazzino e prodotti leggermente difettati.


“Dai una seconda vita ai mobili IKEA, risparmiando e aiutando il pianeta” è lo slogan del Circular Hub Online di IKEA con cui si possono scoprire le offerte e prenotare online i prodotti dell’Angolo Occasioni, ora Circular Hub (prodotti recuperati, di seconda mano o provenienti dalle esposizioni) presenti nelle diverse sedi, per poi ritirarli in negozio.
Oggi a Roma con il servizio Riporta e Rivendi, si possono rivendere ad IKEA, previa valutazione, i mobili che non servono più e in cambio ricevere una Carta reso da spendere per nuovi acquisti nei negozi IKEA e online. Per chi non riesce a consegnarli in negozio, sono presenti in città dei punti di ritiro stabiliti a cui accedere su prenotazione online.


Ikea, passo passetto, sembra star scoprendo gli ABC di questo antico mestiere. La responsabile sostenibilità della succursale australiana, Melisa Hamilton, ha dichiarato a The Australian che i consumatori hanno mostrato di essere disponibili ad acquistare l’usato quanto il nuovo. “Ci siamo resi conto che molti nostri clienti erano abituati a considerare le scelte ecologiche di consumo come un qualcosa che necessariamente implica maggior prezzo. Con il nuovo sistema, invece, siamo in grado di offrire un’opzione che non solo è più ecologica ma anche più conveniente. In molti si stanno rendendo conto che l’usato è altrettanto bello e funzionale del nuovo, ma costa meno”. Il reparto comunicazione di IKEA Australia si sta sforzando di far capire ai propri clienti che anche l’usato offre dei valori aggiunti che devono essere pagati, ad esempio la manodopera che riceve e gestisce il prodotto usato, lo spazio di magazzino e l’attenzione al cliente. Si è però impegnata, a parità di prodotto, a non applicare mai all’usato più del 50% del prezzo attribuito al nuovo.

di Redazione Leotron, Gli specialisti della seconhand economy

4 novembre 2022

Second life

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