…leva il medico di torno. Antico detto che viene da un antico sapere. Ma lo dice anche la scienza della nutrizione: le mele sono essenziali agenti anti-età e potenziano tutto l’organismo

Quando si mangiano le mele, si fa il pieno di polifenoli, sostanze che rallentano l’invecchiamento (antiossidanti) ma che vengono assorbite in quantità molto piccola dall’organismo e che proprio per questo devono essere assunte tutti i giorni attraverso il consumo di alimenti vegetali freschi. La mela ne è ricca, praticamente è un perfetto profumato integratore naturale: nessun chimico sarebbe capace di ottenere gli stessi risultati in una pillola. Con il vantaggio di gratificare anche i sensi, dal gusto alla vista, all’olfatto.
Tra le mele, le Renetta sono le più ricche di polifenoli. Ne contengono infatti ben 212 mg ogni 100 g, molti di più rispetto ad altre varietà di mele o a tanti frutti comuni. Due Renetta al giorno (circa 250 g ognuna) ti assicurano da sole la giusta dose quotidiana di antiossidanti, e in più regalano fibre e fruttosio. Il tutto con pochissime calorie (45 per 100 g). Inoltre durante la cottura i polifenoli della Renetta non si disperdono, ma mantengono inalterate le loro proprietà benefiche: quindi via libera alle ricette che la vedono protagonista, dalla torta di mele allo strudel.
Per chi non credesse, esiste la cosiddetta prova del nove: basta tagliare una Renetta e osservare la sua polpa: si vede che annerisce più in fretta rispetto alle altre mele. Questo è la prova che ha una più alta concentrazione di polifenoli, la cui struttura chimica velocizza il processo di ossidazione. Per evitare questo fenomeno, prova della salubrità della Renetta ma non gradito agli occhi e al gusto, è sufficiente cospargere subito la polpa con succo di limone (ma funziona anche il succo di arancia e quello di ananas).
E non è tutto. Nella buccia e nella polpa della mela sono presenti tante fibre che transitano attraverso il corpo senza essere assorbite, ma svolgono lo stesso un’azione protettiva sulla salute. La fibra più importante presente nella mela è la pectina: equivale a circa il 25% delle fibre totali e svolge un ruolo di fondamentale importanza. Nell’intestino forma infatti una massa gelatinosa che intrappola lo zucchero e ne regola l’assorbimento. Questo spiega perché se si mangia una mela a pasto si riduce il successivo picco glicemico nel sangue che segue ogni pasto, cioè evita che il tasso di zucchero nel sangue salga alle stelle e che si trasformi in grasso. Inoltre mentre transita nell’apparato intestinale, la pectina piace molto ai microrganismi buoni presenti nella flora batterica. Loro se ne cibano e così proliferano, con effetti positivi sul benessere locale, e di conseguenza su tutto l’organismo.
Oltre alla pectina, che è una fibra solubile, la mela contiene anche fibre insolubili come la cellulosa, l’emicellulosa e la lignina. Le cosiddette fibre “spazzine”. La loro funzione è quella di assorbire acqua e gas prodotti a livello dell’intestino, aumentando così il volume delle feci e velocizzandone il transito nel canale dell’ultimo tratto digerente. Risultato? Pancia piatta, senza gonfiore. Il fatto che aiutino a riequilibrare la flora batterica intestinale, poi, fa sì che siano uno strumento utile per chi soffre di gonfiore addominale.

La mela può aiutare chi vuole dimagrire? La risposta è sì. I motivi vanno ricercati nel modesto apporto di calorie del frutto (solo 50 calorie circa per 100 g), ma non solo. Golden, Renette & Co. hanno un buon potere saziante, grazie all’alto contenuto di fibre. In più, essendo molto ricche di acqua, svolgono un’azione diuretica (“plin plin”) alleggerendo il corpo di liquidi e aiutano a combattere la sensazione di pesantezza alle gambe.
Infine, la mela regala grande soddisfazione psicologica, perché sono necessari diversi minuti di “sgranocchiamento” per mangiarla tutta. Alla fine di questo intervallo di autentico piacere, ci si sente perfettamente saziati, anche grazie alle fibre contenute nel frutto.
E allora conviene che sulle tavole e quando si ha voglia di qualcosa di fresco per rompere il digiuno, non manchino le mele anche perché, diciamolo, sono proprio buone!
di Redazione
Foto: melinda.it
26 dicembre 2022
Alimentazione consapevole