Via libera al bonus che incentiva l’imprenditoria agricola femminile

Un riconoscimento ufficiale al ruolo delle Donne in agricoltura, un connubio straordinario che passa attraverso l’amore per la terra, l’attenzione alla salubrità dei prodotti e ai processi produttivi attraverso l’impegno a tramandare le culture locali alle nuove generazioni e l’apertura all’innovazione, caratteristica determinante dell’imprenditoria femminile.

È stato approvato dalla Conferenza Stato-Regioni del 18 giugno scorso il decreto ministeriale che dà attuazione al bonus «Donne in campo», previsto nella Legge di Bilancio 2020. “Con l’istituzione di un fondo rotativo dalla iniziale dotazione pari a 15 milioni di euro, si concederanno mutui a tasso zero fino a 300.000 euro per la durata massima di quindici anni, comprensiva del periodo di preammortamento, alle donne con qualifica di imprenditore agricolo o coltivatore diretto, nonché alle società composte al femminile per oltre la metà numerica dei soci e delle quote di partecipazione, I finanziamenti copriranno fino al 95% delle spese ritenute ammissibili” – ha annunciato il sottosegretario alle politiche agricole Giuseppe L’Abbate.
Si tratta di un provvedimento per sostenere le oltre 200.000 aziende agricole al femminile, attive oggi in Italia e per incentivarne di nuove. Una misura che assume ancora più rilevanza alla luce della situazione emergenziale causata dal Covid-19.

Le iniziative ammissibili al finanziamento sono:

  • il miglioramento del rendimento e della sostenibilità dell’azienda agricola, mediante riduzione dei costi di produzione o miglioramento e riconversine della produzione e delle attività agricole connesse;
  • il miglioramento delle condizioni agronomiche e ambientali, di igiene e benessere animale purché non si tratti di investimenti realizzati per conformarsi alle norme dell’Unione europea;
  • realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento e alla modernizzazione dell’agricoltura.

Sarà possibile finanziare anche l’acquisto di terreni, nel limite del 10% dell’investimento totale da realizzare, il quale dovrà necessariamente concludersi entro 24 mesi dalla data di ammissione all’agevolazione, pena la revoca del finanziamento.
Il soggetto attuatore della misura sarà Ismea.

M. A. Melissari

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