Attraverso una dieta sana e sostenibile possiamo contrastare i cambiamenti climatici e contenere il riscaldamento globale: scegliere cosa mangiare può fare la differenza, perché ogni alimento ha un’impronta sull’ambiente
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I cambiamenti climatici sono ormai riconosciuti come la crisi ambientale più urgente. La modificazione del clima più evidente è il continuo e pluridecennale innalzamento della temperatura media terrestre (riscaldamento globale), che a causa dell’attività umana si sta verificando ad una velocità nettamente superiore rispetto alle normali variazioni climatiche determinate dalle forze naturali. C’è una profonda differenza, infatti, tra cambiamenti climatici e variazioni climatiche.
Le variazioni climatiche caratterizzano da sempre la storia del nostro Pianeta e dipendendo da cause naturali. I cambiamenti climatici, invece, comprendono tutti quei fenomeni che derivano dalle attività umane. In particolare, la causa principale del riscaldamento globale è l’aumento dei gas ad effetto serra rilasciati in atmosfera come conseguenza dell’utilizzo di petrolio o gas metano per la produzione di energia, calore e carburante per i mezzi di locomozione. Queste sono le attività più note e conosciute, ma non sono le sole. I gas serra vengono prodotti anche quando coltiviamo, quando bruciamo o distruggiamo le foreste per far spazio ai raccolti, quando alleviamo gli animali, quando trasformiamo, imballiamo e trasportiamo il cibo da una parte all’altra del globo, e quando accumuliamo rifiuti nelle discariche. Il sistema alimentare è responsabile di fino al 37% delle emissioni totali.
L’accordo di Parigi del 2015, confluito poi nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, ha stabilito un obiettivo importante e ambizioso: limitare a 1,5° l’aumento medio della temperatura del Pianeta.
Che impatto hanno le nostre scelte alimentari sull’ambiente?
Ogni alimento ha un proprio ciclo di vita, che va dal campo alla tavola. L’industria alimentare utilizza risorse sempre più scarse, come la terra e l’acqua, ed emette inquinanti e gas ad effetto serra durante la produzione, la trasformazione, l’imballaggio, il trasporto, nonché la distribuzione all’ingrosso e al dettaglio dei cibi che consumiamo. L’intero processo ha un forte impatto sull’ambiente, che diventa ancora più grave se il cibo prodotto e acquistato viene sprecato.
Per contribuire a limitare il riscaldamento globale,dunque, è importante riflettere sull’impatto delle nostre azioni quotidiane. Tra le scelte più significative che possiamo compiere ogni giorno ci sono quelle alimentari, dato che il cibo gioca un ruolo importante nei cambiamenti climatici. Circa il 37% (un terzo) delle emissioni di gas ad effetto serra che contribuiscono al riscaldamento climatico è infatti legato al settore alimentare. Ogni persona perciò può contribuire a contrastare i cambiamenti climatici scegliendo cibi con basso impatto ambientale.
Mangiare in modo sano e sostenibile optando per una dieta varia e bilanciata basata sul consumo di alimenti di origine vegetale, stagionali e a basso impatto ambientale, e facendo attenzione ad evitare gli sprechi è un contributo fondamentale per salvaguardare la propria salute e quella del pianeta.
Come mangiare in maniera sostenibile?
I cibi differiscono in modo molto significativo nei loro impatti sull’ambiente. Conoscere l’impronta di carbonio (produzione di gas ad effetto serra) dei diversi alimenti permette di capire meglio come ogni scelta alimentare abbia conseguenze importanti sull’ambiente e sui cambiamenti climatici. Inoltre, ci guida più facilmente nella scelta degli alimenti da privilegiare per mangiare tutti i giorni in maniera sana e sostenibile.
Per esempio, la produzione di 1 kg di carne di manzo comporta l’emissione di 34,5 kg di CO2, che equivale a guidare un’auto per ben 291 km. L’impatto della frutta è invece di circa 0,44 kg di CO2 per kg, pari a percorrere in auto 3.7 km. Ciò significa che dovremmo mangiare più di 78 kg di frutta per avere lo stesso impatto ambientale di 1 kg di carne. O, in alternativa, 157 mele per eguagliare l’impatto di una costata di manzo.
Un piatto di pasta con i broccoli ha un’emissione di gas serra inferiore di oltre la metà rispetto allo stesso piatto di pasta con la salsiccia. Allo stesso modo, scegliere di mangiare una zuppa di lenticchie al posto di una lasagna permette di ridurre le emissioni di ben 22 volte, da 5,0 kg di CO2 a 0,23 kg di CO2 per singolo piatto.
Variando gli ingredienti della nostra dieta e le loro quantità, ognuno di noi può facilmente ridurre di 2 kg di CO2 equivalente l’impatto di ogni singolo pasto, senza rinunciare al gusto.
di M. A. Melissari
25 marzo 2021
Alimentazione consapevole