Onu sul clima: umanità a rischio sempre più vicina al punto di non ritorno

La bozza del rapporto Ipcc dell’ONU sul riscaldamento globale disegna un prossimo futuro devastante e lancia l’allarme sugli “impatti irreversibili” di un aumento del riscaldamento del pianeta

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L’estinzione di alcune specie, una maggiore diffusione delle malattie, l’innalzamento delle temperature, il collasso degli ecosistemi, l’innalzamento dei mari, in alcune regioni, la desertificazione di altre e ulteriori possibili e diversi impatti climatici diventeranno sempre più frequenti e devastanti nei prossimi 30 anni.

“La vita sulla terra può riprendersi dai grandi cambiamenti climatici evolvendosi in nuove specie e creando nuovi ecosistemi, ma l’umanità non può”
IPCC (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico) – ONU

Gli scienziati dell’IPCC, che riunisce i maggiori esperti mondiali sul clima, stanno preparando un rapporto storico sugli effetti del cambiamento climatico, che verrà pubblicato ufficialmente a febbraio 2022 dopo la sua approvazione per consenso da parte dei 195 stati membri. La bozza dello studio è stata ottenuta dall’agenzia stampa France Presse e alcuni passaggi sono stati pubblicati da France24 e dal Guardian. Il testo denuncia come gli effetti negativi del surriscaldamento globale sono probabilmente molto più vicini di quanto ci si possa aspettare. Secondo il report le quantità di CO2 che abbiamo emesso nell’atmosfera hanno già minato la capacità delle foreste e degli oceani di assorbirle, trasformando in “nemici” i nostri maggiori alleati nella lotta contro il riscaldamento globale.

I punti di non ritorno”, sarebbero dodici secondo quanto riportato da France Presse, oltre i quali recuperare il collasso dell’ecosistema del pianeta Terra potrebbe diventare impossibile: sono causati dall’aumento delle temperature che, oltre un certo livello, possono innescare delle reazioni a catena, per esempio, lo scioglimento dei ghiacci artici non porterà solamente all’innalzamento del livello dei mari, ma causerà anche la dispersione del gas metano trattenuto nel terreno congelato, che contribuirà ulteriormente a riscaldare l’atmosfera. Un altro punto di non ritorno potrebbe essere la devastazione della foresta pluviale amazzonica e la sua trasformazione in una savana, evento che, secondo gli scienziati, potrebbe avvenire rapidamente e con aumenti della temperatura relativamente piccoli.

Un riscaldamento globale al di sopra della soglia fissata dall’accordo di Parigi sul clima avrebbe dunque “impatti irreversibili sui sistemi umani”: se si raggiungeranno i +2 gradi centigradi anziché +1,5, circa 420 milioni di persone in più sulla terra dovranno affrontare “ondate di caldo estremo” e fino a 80 milioni di persone in più nel mondo potrebbero essere minacciate dalla fame.
Entro il 2080, centinaia di milioni di abitanti delle città dell’Africa subsahariana e dell’Asia meridionale e sudorientale potrebbero dover affrontare più di 30 giorni di caldo estremo ogni anno. Senza tagli alle emissioni, oltre 85 milioni di persone potrebbero essere costrette a lasciare le loro case nell’Africa sub-sahariana a causa degli impatti indotti dal clima entro il 2050. Anche in Europa il numero di persone ad alto rischio di mortalità triplicherà se si dovessero raggiungere i tre gradi Celsius di riscaldamento rispetto a 1,5 gradi. Previste carestie, siccità e malattie che affliggeranno decine di milioni di persone in più nei prossimi decenni: carenza d’acqua, esodi, malnutrizione. La vita sulla Terra come la conosciamo sarà inevitabilmente trasformata dal cambiamento climatico quando i bambini nati nel 2021 avranno 30 anni o anche prima, avverte l’IPCC. Qualunque sia il tasso di riduzione delle emissioni di gas serra, gli impatti devastanti del riscaldamento globale sulla natura e sull’umanità che da esso dipende accelereranno – assicura la bozza di rapporto – e diventeranno dolorosamente palpabili ben prima del 2050.
Le previsioni per gli oceani e i ghiacci sono molto pessimistiche, ma l’IPCC conferma comunque i rapporti precedenti circa le possibili soluzioni per attenuare il problema. Il punto cardine rimane una netta riduzione delle emissioni di anidride carbonica: devono essere ridotte del 45 per cento rispetto ai livelli attuali entro il 2030. Questa riduzione, che appare sempre più improbabile visti i pochi progressi raggiunti finora dai governi del mondo, consentirebbe di rendere gestibili problemi ormai inevitabili e che interesseranno tutti.

Il rapporto, che arriva durante una pandemia globale, sottolinea le conseguenze sulla salute umana del cambiamento climatico. Le scelte politiche che possono essere fatte subito, come la promozione di diete a base vegetale, possono limitare le conseguenze sulla salute, ma molte sono semplicemente inevitabili nel breve termine, dice il rapporto che mette in guardia sull’impatto a cascata della perdita simultanea di raccolti, sul calo del valore nutrizionale degli alimenti di base e sulle conseguenze economiche che peseranno sulle persone più vulnerabili del mondo. A seconda di come gli esseri umani riusciranno a gestire le emissioni di Co2 e l’aumento delle temperature, un bambino nato oggi potrebbe trovarsi di fronte a ulteriori minacce per la sua salute legate al clima prima di compiere 30 anni. In Asia e Africa, 10 milioni di bambini in più soffriranno di malnutrizione entro la metà del secolo, una nuova generazione crescerà con problemi di salute che dureranno tutta la vita nonostante il maggiore sviluppo socio-economico.

“Abbiamo bisogno di un cambiamento trasformativo che operi su processi e comportamenti a tutti i livelli: individuo, comunità, imprese, istituzioni e governi. Dobbiamo ridefinire il nostro modo di vivere e di consumare“, conclude il rapporto IPCC.

Cosa fare? Il rapporto nomina alcuni punti. Conservazione e ripristino dei cosiddetti ecosistemi blue carbon (foreste di alghe e mangrovie). Mangiare meno carne e prodotti animali. Abitudini di consumo più orientate a diete a base vegetale sono in grado di tagliare le emissioni legate al cibo anche del 70% entro il 2050.

di Redazione

1 luglio 2021

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