L’albero dei Cachi dalle sette virtù

Il Diospyros kaki viene considerato “l’albero della pace”, perché alcuni alberi di questa specie furono i soli a sopravvivere al bombardamento atomico di Nagasaki del 1945

Diospyros kaki è il nome scientifico e in oriente i cachi erano chiamati i frutti delle sette virtù. La prima é la lunga vita ed infatti l’albero può diventare centenario ed imponente nelle dimensioni, il che giustifica la seconda virtù cioè la grande ombra. La terza virtù é l’assenza di nidi tra i suoi rami che ne fanno un luogo sicuro per il riposo. La quarta virtù è la mancanza di tarli e parassiti. La quinta elogia il legno, ottimo combustibile. La sesta, le foglie che si infiammano nell’autunno e riscaldano gli occhi e il cuore e compostate sono anche un ottimo concime (ecco la settima).

Il caco arriva in Europa dalla Cina nel 700, importato dal direttore dell’orto botanico di Calcutta per un’esposizione nel Regno Unito. Da li si diffuse in Europa ed America, ma si deve attendere la metà del 1870 perché un esemplare trovi posto in Italia nel giardino di Boboli a Firenze.
Fu quindi solo alla fine del 700 che il Genere Diospyros venne sistematizzato con un nome che significa “grano di Zeus”. Il nome cachi è invece l’italianizzazione del termine Kaki col quale in Giappone era conosciuto il frutto.

Si dice che si possa divinare l’andamento climatico dell’inverno che segue la maturazione del frutto guardando la forma dell’embrione contenuto nei (rari) semi. Sembra assuma la forma di coltello, forchetta o cucchiaio a seconda della temperatura che verrà. Nessun fondamento per questa diceria naturalmente ma i vecchi giurano e spergiurano che è un fatto.
I semi sono rari perché normalmente i frutti sono partenocarpici ossia non necessitano di fecondazione; le bacche partenocarpiche sono molto astringenti e devono quindi arrivare ad uno stato di sovramaturazione per essere consumate, cosa che non avviene per i frutti fecondati che sono normalmente eduli già alla maturazione e vengono comunemente chiamati cachi mela o cachi vaniglia.

Dal punto di vista nutritivo Il cachi apporta circa 272 kJ (65 kcal) per 100 g, quindi è un ottimo alimento per la dieta. È composto da circa il 18% di zuccheri, l’80% di acqua, lo 0,45% di proteine, lo 0,5% di grassi, oltre a una discreta quantità di vitamina C e vitamine del gruppo B. È ricco di beta-carotene e di potassio. Ha proprietà lassative e diuretiche. È considerato dai nutrizionisti un alimento completo e nutriente, oltre a essere un indispensabile alleato per le difese immunitarie, grazie alle preziose vitamine e minerali contenuti.

Il genere Diospyros conta fino a 700 specie e la specie “kaki” non é la più importante; certo viene comunemente coltivata, sempre sopra il 20′ parallelo perché non sopporta il caldo, a scopo alimentare o estetico ma dalle sue sorelle (D.ebenum, D.melanoxilon, D.crassiflora etc) si ottiene l’ebano, il famoso ebano, già conosciuto da egizi e romani che lo commerciavano già millenni prima della nostra epoca e che erano disposti anche a fare guerra per ottenerlo.

Un altro uso a me caro è quello delle foglie di D.malanoxilon con le quali si confezionano le sigarette “bidi” in India. Ho un piacevole ricordo del loro aroma; i miei zii di ritorno dal viaggio di nozze in quella terra avevano portato argento, stoffe, incensi e “bidi” appunto e per qualche tempo abbiamo girato l’Italia con un furgone, “il pulminante” per fare mercato in occasione di concerti e festival; io e mia sorella eravamo piccoli ed il profumo e la sensazione di quell’atmosfera esotica mi sono rimasti dentro, impressi… scolpiti come nel marmo….. o, meglio, nell’ebano.

di Massimo Luciani – Etnobotanica

7 dicembre 2021

Storie di alberi e piante

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