Alcuni consigli pratici e ricette per difendere le api in case di campagna, villette con giardini, campeggi, agriturismi, terrazzi, barche, ecc.

Oggi è ormai risaputo quanto sono importanti le api e in generale gli insetti impollinatori: oltre il 75% delle specie coltivate ha bisogno di insetti pronubi per darci un raccolto. Ma si sa bene anche quanto sono a rischio, a causa di pesticidi e inquinamento. E non solo, perché come tutte le specie viventi hanno dei predatori, vespe e calabroni, da cui bisogna difenderle quando è necessario. Questi insetti infatti non vanno considerati tout court come nemici da sterminare. In natura è perfettamente normale che ci siano dinamiche di antagonismo, vespe e calabroni autoctoni sono insetti utili, con un proprio ruolo ecologico. Si interviene quando è il caso per limitarli, sempre nel rispetto della specie.
Per chi cura il giardino o il terrazzo, oppure coltiva anche un piccolo orto è necessario dunque conoscere i pericoli per le amiche api che vi si aggirano e le possibili soluzioni di difesa.
Nella famiglia delle vespe troviamo vari insetti antagonisti delle api, i più famosi e diffusi nel nostro Paese sono i calabroni comuni (Vespa crabro), al Sud Italia troviamo anche la vespa orientale (Vespa orientalis), Ma negli ultimi anni si sta diffondendo in Italia il Calabrone asiatico (Vespa velutina) che rappresenta un maggior pericolo per le api, tanto da essere soprannominato “calabrone killer”.
I calabroni europei (Vespa crabro) sono molto diffusi nel nostro Paese e attaccano le api in particolare nel periodo estivo. L’insetto adulto in genere non si nutre di api, ma le sue larve sono carnivore, per cui preda le api per sfamare la prole. I calabroni tendono ad attaccare le api bottinatrici mentre passano tra i fiori, oppure le attendono nei pressi dell’alveare, ma a volte attaccano anche dentro l’alveare, attratti dal miele, in questo caso lo sciame si difende, ma si tratta di uno stress importante per l’arnia, che causa la moria di numerose api guardiane.
Anche la vespa orientale (Vespa orientalis), nonostante il nome, è un insetto autoctono in Europa e in Italia: la troviamo al sud, anche se negli ultimi anni è stata segnalata anche in Maremma e a Trieste. Come i calabroni anche queste vespe attaccano le api per nutrire le proprie larve.
La Vespa velutina o calabrone asiatico è un insetto abbastanza simile ai calabroni comuni, anche se più piccolo e si distingue per le zampe gialle. La velutina attacca le api, sempre con lo scopo di nutrire le larve ed è decisamente più pericoloso degli insetti autoctoni (da cui il nome di calabrone killer). A differenza del calabrone europeo sosta a volo di elicottero davanti alle arnie, puntando alle bottinatrici che rientrano. Questo può costringere le api a stare chiuse come fossero sotto assedio, impedendo all’alveare di ottenere cibo e risorse e indebolendo l’intero sciame. Le api europee riescono a difendersi in modo meno efficace dagli attacchi di velutina perché non hanno avuto modo di sviluppare strategie di protezione dell’arnia da questo nemico sconosciuto.
Si sa che la prima difesa delle api sta nel ridurre o, laddove possibile, portare a zero i trattamenti dei terreni coltivabili e dei giardini con i pesticidi. E per poter ridurre i pesticidi e, nel contempo proteggere le api dai calabroni non si possono ovviamente impiegare trattamenti insetticidi, che andrebbero a colpire tutti gli insetti, api incluse. Ma c’è una soluzione ecocompatibile che si è rivelata efficace, le trappole alimentari per i calabroni, che gli apicoltori utilizzano come alternativa ecologica in assenza di nidi di calabroni nelle vicinanze delle arnie.

Il metodo della trappola è un buon sistema per limitare la presenza di un insetto senza utilizzare altri trattamenti, che sfrutta la sua attrattiva cromatica con l’ausilio di un’esca alimentare autoprodotta. La più utilizzata per la difesa di giardini e orti familiari, così come in un ambito agricolo più vasto è la Tap Trap: sfrutta una vecchia tecnica contadina che prevede l’uso di esche alimentari fai-da-te in bottiglie di plastica, a cui viene applicato uno speciale tappo giallo, colore che ha una forte attrattività per numerosi tipi di insetti. Si aggancia al collo di una comune bottiglia di plastica e si posiziona direttamente sulle piante da difendere.
L’esca alimentare viene preparata utilizzando comuni ed economiche sostanze alimentari naturali, che varieranno in base al tipo di insetto da catturare. Ortodacoltivare suggerisce tre ricette collaudate da Tap Trap per calabroni e velutina:
Ricetta all’aceto: 400 ml di acqua, un bicchiere di aceto di vino rosso, 2 cucchiai di zucchero.
Ricetta vino e sciroppo: 500 ml di vino bianco dolce (oppure addolcito con zucchero), 20-30 ml di sciroppo di menta.
Ricetta con birra: 500 ml di birra, 1 cucchiaio di zucchero.
Le dosi di queste ricette sono per circa mezzo litro di esca e si può impiegare questa quantità per ottenere una singola trappola, utilizzando come contenitore una bottiglia di plastica da 1,5 litri e tappo trappola Tap Trap.
L’esca mantiene un’ottima capacità attrattiva per 15-20 giorni, è importante cambiare la bottiglia con l’attrattivo periodicamente per avere un trappolaggio efficace.
Ricapitolando, ci sono cinque regole base di puro buon senso per proteggere preventivamente le api: Ridurre a zero l’uso di pesticidi non bio; Fare attenzione anche agli insetticidi bio (alcuni, come piretro e spinosad, uccidono le api); Utilizzare le trappole alimentari contro i predatori; Non fare trattamenti a piante in fioritura; Quando si decide di trattare, va fatto nelle ore serali.
di Redazione
2 maggio 2022
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