Più di 300.000 alberi per dare ossigeno ai territori e contrastare i cambiamenti climatici

Campagna Mosaico Verde 2018 – 2022: 311.000 alberi piantumati in tutta Italia, 286 gli ettari riqualificati in 130 aree interessate gestite da Comuni e Enti Parco di 16 regioni italiane, 36 le aziende aderenti. Quando si fa squadra tra pubblico e privato si producono buoni frutti anche nel nostro Paese.

Dissesto idrogeologico, consumo di suolo, incendi boschivi, perdita di biodiversità, sono alcuni dei nemici da combattere e AzzeroCO2, attraverso la campagna #MosaicoVerde, lo fa piantando alberi e recuperando e gestendo in maniera sostenibile le aree boschive esistenti, in collaborazione con i gestori delle aree e le ditte specializzate. Una risposta concreta per ridare nuova linfa vitale al patrimonio naturale del Paese, attraverso la creazione di luoghi di condivisione e di ristoro, dove è possibile socializzare, fare passeggiate, vivere nuove esperienze a contatto con la natura e crescere consapevoli dell’immensa ricchezza di cui disponiamo: gli alberi.

Come recentemente sottolineato dalla FAO nel report “Lo stato delle foreste nel Mondo 2022”, l’arresto della deforestazione e il mantenimento del patrimonio forestale, permetterebbero da soli di evitare circa 3,6 miliardi di tonnellate di emissioni di anidride carbonica equivalente ogni anno da qui al 2050, mentre il ripristino di 1,5 miliardi di ettari di terreni degradati e l’aumento della copertura arborea eviterebbero di rilasciare in atmosfera circa 1,5 miliardi di tonnellate equivalenti di CO2 all’anno.

L’Italia possiede un patrimonio forestale immenso, quantificato in oltre 11 milioni di ettari di boschi, pari al 37 per cento dell’intero territorio nazionale: siamo quindi un paese forestale, ma gli italiani non lo sanno – ha dichiarato Alessandro Cerofolini, Dirigente della Direzione Generale delle Foreste, Mipaaf – I boschi italiani rimangono in un limbo sconosciuto ai cittadini, ignorato dagli organi di informazione e restano fuori dall’agenda politica nazionale. Anche se le percepiamo come lontane, le foreste sono indispensabili per i numerosi servizi ecosistemici che offrono come ad esempio la tenuta idrogeologica del territorio, la salvaguardia della biodiversità e la mitigazione dei cambiamenti climatici. È quindi arrivato il momento di ridare il giusto valore al patrimonio boschivo del Paese perché attraverso la sua tutela e sviluppo potremmo affrontare i gravi problemi ambientali che affliggono il nostro tempo”.

Creare nuove aree verdi, ripristinare gli ecosistemi a rischio, restituire alla collettività parchi e boschi riqualificati: questi sono solo alcuni degli obiettivi perseguiti attraverso Mosaico Verde, la campagna nazionale per la forestazione di aree urbane ed extraurbane e la tutela dei boschi esistenti – promossa da AzzeroCO2 e Legambiente – grazie alla quale sono stati messi a dimora oltre 311.000 alberi in Italia, per i quali si stima l’assorbimento di oltre 217.000 tonnellate di CO2, calcolo realizzato tenendo conto del ciclo di vita medio degli alberi. I dati sono stati presentati nel corso dell’evento “Nuovi boschi urbani e tutela delle foreste: la ricetta di Mosaico Verde per rendere più verde l’Italia” tenutosi a Roma il 9 giugno.

“I numeri di Mosaico Verde dimostrano che nel nostro Paese si può fare e si può fare bene, che c’è una disponibilità, persino una richiesta, da parte delle imprese, delle istituzioni e del territorio di accogliere progetti che facciano della riforestazione non solo un evento in sè, ma anche un asse strategico di una politica della lotta al mutamento climatico che va fatta a 360 gradi.” E’ il commento della Vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera e già Presidente di Legambiente, Rossella Muroni. “Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un’occasione straordinaria che mette in campo importanti risorse. Ciò su cui dobbiamo puntare l’attenzione è che sia un piano partecipato nella progettazione, che la pubblica amministrazione abbia le competenze necessarie per presentare dei progetti validi, concretamente realizzabili e duraturi nel tempo, per stanziare correttamente i fondi e poi che la realizzazione dei progetti sia all’altezza della sfida e garantisca la qualità e la continuità del progetto.Uno dei boomerang dei progetti di riforestazione è la cura nel tempo del bosco che come essere vivente va seguito nel suo sviluppo e nella sua salute: il progetto Mosaico Verde ha dimostrato questo valore, perché nel momento in cui si pianta un albero, quell’albero ha già un custode, un nome e un cognome che se ne prenderà cura. Le aree metropolitane individuate dal MITE come prioritarie per i progetti di piantumazione sono state pensate come un vero e proprio cluster di cambiamento importantissimo e dovrebbero essere utilizzate anche per l’intero piano di ripresa e resilienza. Facciamo in modo che il tema della riforestazione acquisti pari dignità rispetto alle altre politiche da sviluppare per la lotta al cambiamento climatico.”

Gli interventi realizzati da Mosaico Verde – da nord a sud d’Italia – hanno infatti l’obiettivo di rispondere alle esigenze specifiche dei territori: sono perciò progettati ad hoc e includono, nella prima fase di attecchimento delle piante, sempre un piano di manutenzione integrativo rispetto a quello programmato dagli Enti che gestiscono le aree.
In generale, nelle aree urbane si privilegia la creazione di boschetti antismog, di barriere fonoassorbenti per mitigare il rumore causato dal traffico veicolare, l’aumento delle zone d’ombra per consentirne la fruizione da parte dei residenti e il miglioramento dell’aspetto paesaggistico attraverso l’utilizzo di specie arbustive con fioriture gradevoli. In sintese un re-design dell’ambiente e del tessuto urbano.
Nelle aree periferiche (come per esempio nel quartiere di Casal Brunori che si trova a sud di Roma subito fuori il GRA e alla Torraccia di San Basilio, area urbana del IV Municipio di Roma Capitale, nel quartiere di San Basilio) e nelle zone parco si va solitamente a progettare interventi dall’aspetto naturaliforme, per aumentare o ricostituire la copertura arborea e ridurre l’effetto isola di calore nelle stagioni più calde, ripristinare la biodiversità attraverso l’impiego di specie autoctone, privilegiando quelle che forniscono cibo e riparo all’avifauna e rimuovendo quelle straniere e infestanti che spesso sono state impiegate in passato perché di facile attecchimento. Non ultimo per contribuire alla riqualificazione di aree urbane in condizioni di degrado.
Ogni intervento è un progetto a sé stante e risponde a specifiche necessità, ma soprattutto è immaginato per crescere nel tempo e raggiungere la maturità necessaria per sopravvivere in autonomia. Questo concetto ha mosso le 36 aziende che hanno scelto di integrare Mosaico Verde nelle loro strategie di Responsabilità Sociale d’Impresa e che hanno scelto di restituire al territorio in cui operano o in cui risiedono i loro stakeholder un po’ del valore generato delle proprie attività. Sono 127 i Comuni e gli Enti parco che hanno aderito e oltre 30 quelli in corso di adesione: nella maggior parte dei casi si tratta di realtà pubbliche che, non avendo risorse sufficienti per incrementare le aree verdi o gestire in modo sostenibile quelle esistenti, le hanno rese disponibili all’interno della campagna, dando loro una seconda opportunità.

Tra i progetti sviluppati nell’ultimo anno volti alla tutela e alla riqualificazione di aree in condizioni di fragilità, particolarmente significative sono state le iniziative realizzate nel Parco Nazionale del Vesuvio, che hanno consentito l’installazione di “Bee House” per gli insetti impollinatori e di telecamere per il monitoraggio delle specie animali; le attività di messa in sicurezza e di ripristino del percorso ciclo – pedonale realizzate a Roma in un’area di Villa Ada-Monte Antenne e gli interventi di ingegneria naturalistica sul Colle del Gianicolo per una estensione di circa 3.000 metri quadri. Si tratta in tutti i casi di iniziative che coniugano due azioni strategiche promosse dalla campagna: il ripristino degli ecosistemi e la messa in sicurezza dei territori.

MONTE ANTENNE – PARCO DI VILLA ADA – Roma – sono stati messi a dimora centocinquanta alberi, che contribuiscono a riforestare un’area sulla quale Roma Capitale sta intervenendo per ricostruire l’intera pineta.
COLLE DEL GIANICOLO, Roma – Rinforzo del terreno e stabilizzazione delle scarpate tramite la realizzazione di terrazzamenti e palificazioni basse e/o viminate

Antonio Nicoletti, responsabile Aree Protette e Biodiversità di Legambiente: “Piantare alberi, tenendo sempre conto delle esigenze dei diversi territori, dei contesti e della biodiversità locale, per rendere migliori le nostre città, è un’azione semplice, poco costosa e alla portata di tutti ma che gioca un grande ruolo nella lotta globale al cambiamento climatico“.

M. A. Melissari

11 giugno 2022

Scelte sostenibili

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