Giornata contro lo spreco alimentare: vale oltre 9 miliardi lo spreco di cibo in Italia

Per l’effetto inflazione cala lo spreco alimentare nelle case degli italiani, che gettano meno, “solo” 27 chili di cibo all’anno, ma resta ancora un problema

Spreco alimentare in Italia – Osservatorio Waste Watcher International 2023

Scende lo spreco nelle case italiane, è la risposta dei cittadini all’inflazione: nel 2022, anno di ripresa post pandemia. abbiamo gettato 75 grammi di cibo al giorno, quindi 524,1 g settimanali ovvero -12% rispetto all’indagine di un anno fa: in un anno poco piu’ e poco meno di 1 kg pro capite. Vale 6,48 miliardi di euro lo spreco del cibo nelle case e oltre 9 miliardi lo spreco di filiera, dai campi alle case.

Sul podio dei cibi più sprecati ogni giorno, c’è ancora la frutta per 3,4 grammi, il pane (2,3 gr), seguono insalata, verdure, aglio e cipolle. Il carovita scatenato dalla crisi energetica e dalla guerra in Ucraina spinge i cittadini ad adottare comportamenti responsabili per salvare i bilanci familiari, tuttavia il problema rimane rilevante in tutto il mondo. Rispetto a due anni fa e a parità di budget destinato alla spesa alimentare, quasi 1 italiano su 3 presta attenzione alla riduzione del consumo di carne (26%), e 4 italiani su 10 quando fanno la spesa ragionano sulla base di promozioni e offerte, ma anche della sostenibilità di produzione e consumo del cibo (27%). I consumatori italiani si rivelano misurati negli acquisti, focalizzati sulla prevenzione degli sprechi anche come risposta allo scatto inflattivo, attenti alla qualità di quello che si porta in tavola e a non sacrificare la cura della propria salute. Disponibili a tagliare i consumi per ridurre le bollette dell’energia elettrica e del gas o per le spese di abbigliamento. Questa la “fotografia” degli italiani sulla base del report “Il caso Italia” 2023 di Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability, diffuso in occasione della 10^ Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, per iniziativa della campagna Spreco Zero di Last Minute Market e dell’Università di Bologna, su monitoraggio Ipsos. Un’indagine che, dopo due anni di covid, non manca di far sentire il peso e l’onda lunga della pandemia sulle abitudini quotidiane: marcata la riduzione del consumo extra-domestico e dell’effetto “nidificazione”: per 1 italiano su 3 (33%) diminuiscono drasticamente le colazioni, pranzi e per 4 italiani su 10 anche l’abitudine dalla cena al ristorante (42%). Diventano centrali i temi relativi alla sostenibilità alimentare (36%): il 35% del panel ha aumentato il consumo di legumi e derivati vegetali a scapito della carne e delle proteine animali, mentre il 29% ha aumentato l’acquisto di prodotti a km0. E nonostante l’aumento dei prezzi al consumo, la spesa alimentare è infatti quella che diminuisce meno (18%), dietro solo alle spese mediche (11%) e di cura alla persona (17%). “Risparmio”, dunque, non è più la parola chiave nei comportamenti degli italiani, solo il 7% dichiara di metterla al primo posto nei comportamenti di acquisto: prevale piuttosto la “pragmaticità”, per 6 italiani su 10, la qualità per il restante 32%.

I nuovi dati che si riferiscono al mese di gennaio 2023 ci dicono che gettiamo in media 524,1 grammi pro capite a settimana, ovvero circa 75 grammi di cibo al giorno e 27,253 kg annui: ca il 12% in meno rispetto alla medesima indagine del 2022 (595,3 grammi settimanali). Un dato che si accentua a sud (+ 8% di spreco rispetto alla media nazionale) e per le famiglie senza figli (+ 38% rispetto alla media italiana). Nel complesso dunque vale 6,48 miliardi di euro lo spreco del cibo solo nelle nostre case, alla luce dei dati Waste Watcher di gennaio 2023. Ma c’è un dato ulteriore da aggiungere, ed è quello relativo allo spreco di filiera, fra perdite in campo e sprechi nella catena dell’industria e della distribuzione del cibo: «nel 2022 – si aggiunge nel Rapporto “Il caso Italia” 2023 – sono andate sprecate nella filiera italiana oltre 4 milioni di tonnellate di cibo (per la precisione 4.240340 tonnellate), per un valore complessivo di € 9.301.215.981». Lo spreco del cibo di filiera pesa al 26% in agricoltura, al 28% nell’industria e all’8% nella distribuzione. I dati di filiera sono una elaborazione dell’Osservatorio Waste Watcher International con Distal, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna.

Il CAR di Roma

E c’è un gesto e c’è un’azione concreta che possiamo tutti fare in occasione della 10^ Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare: scaricare gratuitamente e attivare, sempre gratuitamente, la nuova app istituzionale Sprecometro, sviluppata dall’Osservatorio Waste Watcher International su cibo e sostenibilità che, insieme ad altre app che aiutano a prevenira lo spreco di cibo, è uno strumento quotidiano per vivere sostenibile.

Una parola positiva tuttavia viene dall’ agroeconomista Andrea Segrè: “Il recupero di cibo a fini solidali sta diventando una prassi consolidata ma la prevenzione inizia quando spingiamo il carrello della spesa: la scommessa si gioca soprattutto nelle nostre case e in una svolta culturale profonda e personale. Non è lontano l’obiettivo Onu di dimezzare lo spreco alimentare entro il 2030”.

di APS Litorale Nord

Fonte: sprecozero.it, Osservatorio Waste Watcher International

5 febbraio 2023

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