“La crisi dei rifiuti sta minando la capacità della Terra di sostenere la vita”

Riprendo quanto ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, in un videomessaggio in occasione di questa prima Giornata Internazionale Zero Rifiuti, che continua: “I rifiuti costano all’economia globale miliardi di dollari ogni anno. Trattando la natura come una discarica, ci stiamo scavando la fossa. È tempo di riflettere sul prezzo che i rifiuti stanno provocando sul nostro pianeta e di trovare soluzioni a questa gravissima minaccia”.

L’umanità genera 2,24 miliardi di tonnellate di rifiuti solidi urbani, di cui solo il 55% viene gestito in impianti controllati. Ogni anno, circa 931 milioni di tonnellate di cibo vengono perse o sprecate e fino a 14 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica entrano negli ecosistemi acquatici. Senza un’azione urgente, questa cifra salirà a quasi 4 miliardi di tonnellate entro il 2050. I rifiuti si presentano in tutte le forme e dimensioni, tra cui plastica, detriti provenienti da miniere e cantieri edili, elettronica e alimenti. Ha un impatto sproporzionato sui poveri, con fino a 4 miliardi di persone che non hanno accesso a strutture di smaltimento controllate.

Una riflessione e un invito al cambiamento finché siamo ancora in tempo, a ripensare le nostre pratiche e ad abbracciare un’economia circolare, il che significa ridurre l’uso delle risorse e le emissioni nell’ambiente in tutte le fasi del ciclo di vita dei prodotti, come chiave per affrontare la triplice crisi planetaria del cambiamento climatico, della perdita della natura e dell’inquinamento e mettere il pianeta e l’umanità sulla strada della salute e della prosperità.

Un approccio a rifiuti zero implica produzione, consumo e smaltimento responsabili dei prodotti in un sistema chiuso e circolare. Ciò significa che le risorse vengono riutilizzate o recuperate il più possibile e che riduciamo al minimo l’inquinamento dell’aria, del suolo o dell’acqua.

Raggiungere zero sprechi richiede un’azione a tutti i livelli. I prodotti dovrebbero essere progettati per durare nel tempo e richiedere meno materiali e a basso impatto. Optando per metodi di produzione e trasporto meno dispendiosi in termini di risorse, i produttori possono limitare ulteriormente l’inquinamento e gli sprechi. La pubblicità e la gestione attenta della domanda possono ulteriormente consentire zero sprechi durante i cicli di vita dei prodotti.

Ma un ruolo fondamentale può essere svolto da noi consumatori nell’azzerare i rifiuti cambiando le abitudini e i comportamenti d’acquisto, combattere l’obsolescenza programmata e riutilizzando e riparando i prodotti il ​​più possibile prima di smaltirli correttamente.

Concludo dunque con l’esortazione del Direttore esecutivo dell’UNEP Inger Andersen: “Dobbiamo agire ora! Abbiamo le competenze tecniche e la voglia di innovare. Abbiamo le conoscenze – sia scientifiche che indigene – per trovare soluzioni alla crisi dei rifiuti”.

Riccardo Bucci – Direttore Responsabile Vivere Sostenibile Lazio

30 marzo 2023

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