La green economy nell’anno della pandemia: affrontare l’emergenza senza perdere di vista la via del rilancio del Paese con le proposte del Consiglio nazionale della green economy
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La seconda ondata della pandemia da Covid 19 richiede attenzione e misure adeguate, ma è importante guardare oltre l’emergenza: i fondi di Next Generation EU dovrebbero essere utilizzati per uscire dalla pandemia con un Green Deal per affrontare la transizione alla neutralità climatica. Il riscaldamento globale produce già danni enormi che potrebbero rapidamente aggravarsi, fino a diventare ben più gravi di quelli prodotti dalla stessa pandemia. Il Covid-19 ha aumentato l’attenzione verso le problematiche ambientali e la sensibilità di vasti settori dell’opinione pubblica. La grave crisi economica che la pandemia ha generato sta accelerando la necessità di ripensare al nostro sviluppo futuro, ad uno sviluppo più resiliente, meno esposto ai rischi delle grandi crisi di questa nostra epoca.
Da questo scenario hanno preso il via oggi, in modalità digitale, gli Stati Generali della Green Economy nell’ ambito di Ecomondo Key-Energy organizzata dal Consiglio Nazionale della Green Economy, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico e della Commissione europea e il supporto tecnico della Fondazione per lo Sviluppo sostenibile. Al centro il pacchetto di proposte avanzato dal Consiglio nazionale di mettere un “Green Deal al centro del piano di rilancio per l’Italia” per non subire l’emergenza e puntare su una nuova fase per la green economy.
Questa edizione degli Stati Generali sarà centrata sull’apertura di un confronto diretto con Parlamento e Governo, attraverso proposte specifiche di indirizzo per il Piano italiano di accesso ai finanziamenti del Recovery Plan “Next Generation UE”. Le proposte sono sostenute dai dati della Relazione 2020 sullo stato della green economy in Italia, con l’obiettivo di contribuire a tradurre le potenzialità del nuovo contesto in misure per lo sviluppo degli investimenti, nei suoi diversi aspetti e settori, da attuare nel breve termine per la ripresa dell’economia italiana e consolidare un quadro di riferimento per le riforme necessarie.
Nelle analisi e proposte per il rilancio dell’economia che vengono avanzate da diverse sedi europee e internazionali in questa fase emerge con forza l’esigenza di non commettere gli errori del passato e di puntare sulla green economy come transizione ad uno nuovo sviluppo, durevole, inclusivo e sostenibile.
Il progetto europeo di rilancio economico, il Recovery plan “Next generation UE” è centrato sul Green Deal, nella consapevolezza che mentre rispondiamo all’emergenza, non dobbiamo lasciare crescere altre minacce per il nostro futuro. Il Green Deal si conferma la via per una più forte e duratura ripresa in Italia perché valorizza le sue migliori potenzialità.
Le imprese orientate in senso green sono ormai una realtà molto consistente. Tutte queste condizioni definiscono un quadro favorevole per l’apertura di una nuova fase della green economy in Italia: per un nuovo protagonismo e un salto di qualità irrinunciabile.
Lo stato della Green Economy nell’anno della pandemia
Energia – iI primo semestre del 2020 è stato caratterizzato da un calo della domanda energetica senza precedenti, che si è tradotto anche in una sensibile riduzione delle emissioni di gas serra che, nel primo semestre 2020 sono diminuite del 17% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Rinnovabili – sono state le uniche fonti energetiche che hanno continuato a crescere, con un più 3% nel primo semestre di quest’anno .Preoccupa tuttavia il calo degli investimenti nel 2020 in nuovi impianti fotovoltaici ed eolici.
Rifiuti -nella produzione di quelli speciali si stima un calo del 25% nel 2020 rispetto all’anno precedente. La produzione di rifiuti urbani ha avuto una flessione minore, fra il 10 e il 14%. Si sono registrate notevoli difficoltà nel riciclo, per la riduzione delle attività degli impiantima soprattutto per l’abbassamento dei prezzi e la carenza di sbocchi di mercato delle materie prime seconde.
Agroalimentare di qualità – il settore ha sofferto per il calo dell’export Il blocco della ristorazione e del turismo: nel 2020 si prevede una contrazione degli acquisti agroalimentari di circa 24 miliardi di euro.
Mobilità – ci sono stati cali notevoli nel trasporto pubblico urbano e ferroviario ma anche nella sharing mobility.Sono invece aumentate le vendite di biciclette e di auto elettriche e ad aprile c’è stato un vero e proprio boom di acquisti: 12,1% del totale venduto.
Green City – i progetti di rigenerazione urbana hanno subito rallentamenti.
Tra i relatori della sessione inaugurale: Sergio Costa, Ministro dell’Ambiente; Stefano Patuanelli, Ministro dello sviluppo economico; Vincenzo Amendola, Ministro per gli Affari Europei; Dario Franceschini, Ministro per i Beni e le Attività Culturali; Sigrid Kaag, Ministro del Commercio Estero dell’Olanda Riccardo Fraccaro, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri; Antonio Misiani, Vice Ministro all’Economia; Simona Bonafè, Parlamento europeo; Jeffrey Sachs, Direttore del Center for Sustainable Development, Columbia University; Sun Chengyong, Ministro Consigliere Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese e molti altri rappresentanti di Governo, Parlamento e istituzioni europee.
Il dettaglio delle due giornate
SESSIONI 3 NOVEMBRE
Sessione Plenaria di apertura – 3 novembre 11.15/13.00
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Sessione tematica sull’economia circolare – 3 novembre 15.00/17.30
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Sessione tematica sulla rigenerazione urbana – 3 novembre 15.00/17.00
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Sessione tematica sull’agroalimentare – 3 novembre 15.00/17.00
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SESSIONI 4 NOVEMBRE
Sessione Plenaria internazionale – 4 novembre 09.30/12.30
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Sessione tematica sul clima – 4 novembre 15.00/17.00
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Sessione tematica sulla mobilità – 4 novembre 15.00/17.00
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M. A. Melissari
3 novembre 2020